Esistono tantissime, se non migliaia, specie di mosche, anche se i problemi più comuni sono causati dalle seguenti tipologie:
Mosca domestica
La mosca domestica è un insetto cosmopolita che convive con uomini e animali domestici. In Italia il maggior numero di queste mosche lo si trova durante i mesi estivi più caldi (giugno, luglio e agosto).
Le mosche domestiche sono lunghe circa 9 mm e sono caratterizzate da 4 strisce scure sul torace. Hanno un apparato lambente succhiante e mangiano cibo solido che viene liquefatto dalla loro saliva.
In condizioni favorevoli la mosca domestica si può riprodurre prodigiosamente a causa del suo rapido tempo di sviluppo, inoltre il numero di uova prodotte da ogni femmina è notevole (parecchi gruppi di circa 100/150 uova ognuno).
Le uova sono tipicamente deposte su materiali organici caldi e umidi, come letame, immondizia, rifiuti vegetali, frutta e vegetali in putrefazione, terreno contaminato da questi prodotti ed altri materiali organici.
Le giovani larve hanno un fototropismo di tipo negativo e si nascondono nel materiale organico in cui si svilupperanno. Le larve agli ultimi stadi hanno un fototropismo di tipo positivo e riemergeranno dal materiale organico in superficie per ricercare delle zone più fresche e secche dove si trasformeranno in pupe.
La mosca domestica non punge poiché ha un apparato lambente succhiante; tuttavia giocano un ruolo fondamentale nella trasmissione di malattie sia agli uomini che agli animali. Sono portatori di agenti patogeni a causa della loro predilezione di nutrienti presenti su scarti animali e cibi deteriorati, quindi possono trasmettere diarrea, salmonella, colera, avvelenamento da cibo, dissenteria e infezioni agli occhi attraverso virus e batteri.
Mosca domestica minore (Fannia canicularis)
La Mosca domestica minore è generalmente più diffusa durante le primavere più fresche e i mesi autunnali. Non appena la temperatura cresce in estate la popolazione di Fannia diminuisce.
Gli adulti hanno una dimensione di circa i 2/3 rispetto alla mosca domestica e non presentano più le caratteristiche strisce sul torace. La Fannia a riposo tiene le proprie ali al di sopra dell’addome molto di più che la mosca domestica, dando origine a una forma a V più stretta rispetto al profilo delle ali. I gruppi di maschi di Fannia formano in aria una sorta di sciame quando l’aria è calma invadendo i portici di case e ville, mantenendosi a circa 1 metro dal suolo.
Le larve di Fannia si sono adattate a tollerare un’ampia variazione di umidità all’interno dei siti dove si sviluppano, rendendo più difficile la lotta antilarvale di disinfestazione. Lo sviluppo delle uova e delle larve avviene frequentemente nelle deiezioni animali, specialmente quella pollina, ma differenti materiali organici bagnati possono servire come substrato per il loro sviluppo.
A differenza delle larve di mosca domestica, le larve di Fannia sono marroni, più schiacciate che cilindriche ed hanno numerosi peli carnosi. Il tempo di sviluppo da uovo ad adulto è sempre più lungo nella Fannia rispetto alla mosca domestica. La Fannia è molto più riluttante ad entrare in edifici rispetto alla mosca domestica infatti tendono a riunirsi nelle zone esterne , quali patii, verande, tettoie, etc. Solo quando le temperature si abbassano cercano riparo nelle abitazioni o in mezzo alla vegetazione.
Raramente si posano sui cibi dell’uomo e non sono considerati vettori di agenti patogeni. Comunque la loro abitudine di posarsi sul viso delle persone le rende molto moleste, sebbene esse si allontanino velocemente quando scacciate.
Il controllo della Fannia prevede che vengano eliminati tutti i siti preferiti da questa mosca per lo sviluppo. Quindi i cumuli di letame, o altri siti con materia organica in decomposizione, devono essere rimossi o trattati con prodotti antilarvali.
La mosca domestica minore non è attratta da trappole o esche, però le aree esterne possono essere trattate con prodotti adulticidi ed antilarvali integrati con i sistemi precedentemente menzionati.
Mosca cavallina
La mosca cavallina (Stomoxys calcitrans) attacca le persone che vivono in prossimità di ricoveri di animali (cavalli, vacche e pecore). Questo dittero compare di solito a metà primavera e diviene numeroso all’inizio dell’estate, diminuendo progressivamente durante i rimanenti mesi estivi.
Le mosche cavalline sono simili apparentemente alle mosche domestiche eccetto che le prime hanno un apparato boccale (proboscide) modificato in uno stiletto che protende nella parte anteriore della testa. Esse hanno perso le quattro strisce scure sul torace tipiche della mosca domestica. Con temperature ottimali la mosca cavallina si può sviluppare da uovo ad adulto in 12 giorni.
Cumuli umidi e materiali vegetali in decomposizione sono sorgenti potenziali per lo sviluppo della mosca cavallina, soprattutto quando questo materiale è mischiato con letame e urina animale. Aree di compostaggio e mucchi di erba tagliata sono zone ideali per lo sviluppo delle larve, a tal punto che possono essere la fonte di produzione di infestanti per un intero quartiere.
Entrambi i sessi della mosca cavallina si nutrono almeno una volta al giorno del sangue di animali (ed alcune volte di quello umano) e sono note per dare delle punture molto dolorose.
Sebbene le mosche cavalline siano ematofagi e siano in grado di trasmettere alcuni virus non sono ritenute degli importanti vettori di agenti patogeni, infatti preferiscono nutrirsi sulle zampe o nelle parti più basse del corpo di grossi animali (vacche e cavalli).
Invece nei cani si nutre nelle zone periferiche dei loro occhi. Indisturbata la mosca Stomoxys si riempie di sangue in meno di cinque minuti, successivamente si sposta verso una zona di riposo confortevole mentre digerisce il pasto di sangue.